XXII Congresso delle Materie Plastiche: “Innovazione, competitività e sostenibilità nell’era di Industria 4.0”

RadiciGroup e l’economia circolare: recupero e valorizzazione degli scarti per ottenere nuove risorse

È una nuova strada da percorrere quella che RadiciGroup ha presentato in occasione del XXII Congresso delle Materie Plastiche dal titolo “Innovazione, competitività e sostenibilità nell’era di Industria 4.0” che si è tenuto ieri a Varese.
 

Le parole chiave che oggi definiscono e animano l’attività del Gruppo sono tutte ispirate ai principi dell’economia circolare. Nel corso del suo intervento al Congresso Susanna Caprotti, Responsabile del Sistema di Gestione EPD di RadiciGroup Performance Plastics, ha illustrato come i concetti e le iniziative che caratterizzano questo nuovo approccio circolare alla produzione e al consumo siano calate nella realtà Radici.

 

In RadiciGroup l’economia circolare è quella in cui ogni scarto è una risorsa che, grazie all’ intenso lavoro svolto su recupero e valorizzazione dei rifiuti plastici, permette di mantenere all’interno della filiera tutta la materia prima impiegata, e proporre al mercato tecnopolimeri adeguati alle diverse performance richieste.   

 «Attraverso il riciclo e la riciclabilità – ha sottolineato Susanna Caprotti -  il Gruppo intende contribuire a un sistema industriale che sia sostenibile, rilasci poche emissioni, utilizzi le risorse in modo efficiente e resti competitivo».
 

Per RadiciGroup inoltre la rendicontazione delle attività, nel rapporto con i propri stakeholder, è un fattore di assoluta priorità: metodi normati, certificabili, misure verificate e informazione trasparente sono alla base di un business sostenibile. E non solo l’attività industriale nel suo complesso, ma anche la sostenibilità dei prodotti è misurata e comunicata al mercato.

«Per ogni prodotto facciamo studi di LCA – conclude Caprotti – che, monitorando un materiale a partire dalla estrazione delle materie prime fino alla distribuzione del prodotto finito, ci consentono di misurarne la reale sostenibilità. Siamo sempre attenti alle iniziative che contribuiscono a promuovere una “cultura del consumo consapevole”, orientata da informazioni con contenuto scientifico, come ad esempio attraverso la “Product Environmental Footprint” europea. Già oggi numerosi nostri prodotti sono certificati EPD (Environmental Product Declaration), uno degli standard più diffusi e riconosciuti al livello internazionale nel B2B: l’EPD ci permette di offrire ai clienti non solo un’informazione corretta e completa, ma anche una fonte dati affidabile per il calcolo degli impatti ambientali delle applicazioni».